Questo interessantissimo articolo del Dr. P. Gerard Damsteegt che sta alla base della nostra traduzione in italiano è stato pubblicato sulla rivista Adventist World, settembre 2017, pp. 14,15. Questa pagina è una lettura semplificata, mentre il documento integrale con le relative note a piè di pagina lo puoi scaricare nel formato PDF nel fondo pagina in italiano e inglese.
Gli Avventisti del Settimo Giorno mantengono una particolare affinità con i Valdesi, i quali, durante i periodi di oppressione religiosa, malgrado le funeste conseguenze che andavano incontro, preservarono e condivisero le Sacre Scritture. Nei loro confronti provano, però, anche un sentimento di cameratismo per un’altra ragione, cioè dal fatto che Ellen White afferma: «Questi cristiani credevano nella validità della legge di Dio e osservavano il sabato del quarto comandamento».
Quando si recano a Torre Pellice, uno tra i principali centri valdesi contrafforti nelle alpi del Norditalia, gli Avventisti tendono spesso ad informarsi tra la gente del luogo sulle pratiche degli antichi Valdesi, osservatori del sabato biblico. Quanto viene loro detto li stupisce: i Valdesi hanno sempre osservato la domenica; nessuna prova esiste che avessero reso il loro culto a Dio nel giorno di sabato. Nonostante ciò, delle recenti evidenze sono state messe in luce.
Chi sono i Valdesi?
◼ Durante l’Alto Medio Evo in Europa, i Valdesi erano membri di un movimento di Riforma nelle regioni alpine della Francia, Italia e della Spagna. Considerati da vari storici come i precursori della Riforma protestante, sottolineavano l’importanza di aderire strettamente agli insegnamenti della Bibbia, in quanto unica regola di fede.
Avendo constatato che numerosi insegnamenti della Chiesa cattolica romana si appoggiavano perlopiù sulla tradizione che sulla Scrittura, essi rigettarono le dottrine e gli insegnamenti della Chiesa richiamando i credenti alla semplicità di stile di vita del Nuovo Testamento professati negli insegnamenti di Gesù e degli apostoli.
Dopo avere esaminato gli insegnamenti dei Valdesi, durante il Concilio di Laterano (1179) la Chiesa condannò tali credenti come eretici. I concili che si susseguirono ripeterono questa condanna di eresia, infliggendo loro severe persecuzioni, spingendoli a fuggire là dove vi erano dei luoghi piu accoglienti. Come risultato i loro insegnamenti si estesero fino alle regioni piu lontane dell’Europa [Paesi baltici e Germania, NdC]. Contrariamente agli altri gruppi fondati sull’asse della Riforma, i Valdesi non scomparvero, neppure furono assorbiti all’interno di altri gruppi, ma esistono fino ai nostri giorni.
L’osservanza del sabato tra i Valdesi
◼ Gli Avventisti si sono particolarmente interessati a questo movimento perché numerosi protestanti lo identificano come il legame tra la chiesa primitiva e la Riforma protestante. La loro pratica nell’osservazione del sabato, come abbiamo appena fatto notare, interessa in special modo gli Avventisti. Facendo riferimento alla dichiarazione di Ellen White nel libro Il Gran Conflitto, gli Avventisti hanno creduto che taluni Valdesi, non necessariamente un considerabile gruppo, osservassero il sabato.
Come risposta i Valdesi — e alcuni stessi Avventisti — hanno detto che Ellen White non era una storica. Uno storico avventista si è spinto perfino a suggerire che il libro Il Gran Conflitto debba essere revisionato e aggiornato in rapporto alle conoscenze attuali, poiché non esiste nessuna fonte primaria di prove dove figuri l’osservazione del sabato tra i Valdesi.
Alla ricerca di prove
◼ Supportato da alcuni studenti diplomati, nel corso di parecchi anni sono andato nelle biblioteche europee alla ricerca delle antiche fonti, sperando di trovare delle prove che confermassero l’osservanza del sabato tra i Valdesi. Una simile ricerca è difficile in quanto gli stessi documenti valdesi furono bruciati o, altrimenti, distrutti durante i secoli di persecuzione. L’unica evidenza che si potesse trovare parte dalle labbra degli stessi inquisitori che li dipinsero spesso come un movimento eretico.
Una delle prime fonti che attestano l’osservanza del sabato da parte dei Valdesi durante la prima metà del 13º secolo ci perviene dalla collezione di 5 volumi scritti dal frate-inquisitore domenicano Moneta da Cremona, [nato 1180 circa] il quale negli anni 1241-1244 parlava contro i Catari e i Valdesi.
Moneta difese passionatamente la critica dei Valdesi e Catari che i cattolici fossero dei trasgressori del comandamento sul riposo sabatico. Nel capitolo dieci De Sabbato, et De Die Dominico discusse il significato del settimo giorno, il sabato di Esodo 20:8, “Ricordati del sabato per santificarlo” e lo contrappose con la valenza del giorno del Signore, il termine dato al primo giorno della settimana.
Argomenti antisabatici contro i Valdesi
◼ Moneta asseriva che il sabato era stato dato per gli Ebrei, facendo rimarcare che sarebbe il memoriale della creazione e il segno della loro liberazione dall’Egitto. Il sabato ebraico, disse, “era segno e figura del sabato spirituale del popolo cristiano…”. Ovunque deve essere inteso “che se gli Ebrei santificavano il sabato, così anche noi santifichiamo la domenica”. Aggiunse: “Questo giorno lo osserviamo secondo l’ordinanza della chiesa ed è una riverenza a Cristo che nacque in quel giorno, risuscitò in quel giorno, che mandò lo Spirito Santo in quel giorno”.
Moneta continuò la sua disputa riferendosi a Galati 4:10,11 quando dichiara: “Osservare dei giorni è peccato”. Continuò sottolineando che la circoncisione «non vi porterà nessun beneficio» (Gal. 5:2, NR 2006), nemmeno serve l’osservanza del sabato. Moneta concluse citando Galati 5:16, commentando che “i giorni relativi alle feste ebraiche non devono essere osservati, al contrario, quelli ordinati dalla chiesa lo devono essere. Ecco, è così”.
Il trattato di Moneta mostra chiaramente che nel 13º secolo un gruppo considerevole di Valdesi e Catari nel Norditalia e sud della Francia rendevano il culto a Dio in un altro giorno al posto della domenica, vale a dire il sabato del settimo giorno. Cosa ironica, gli argomenti cattolici posti da Moneta contro l’osservanza del sabato furono utilizzati più tardi dai Valdesi contro gli Avventisti, dopo che questi ultimi ebbero iniziato a presentare loro la verità sul sabato rimasta dimenticata per lungo tempo.
Gruppi osservatori del sabato
◼ L’osservanza del sabato tra i Valdesi era molto più diffusa in Boemia e Moravia, nei luoghi dove trovarono rifugio durante le persecuzioni papali. Un manoscritto del 15º secolo, pubblicato dallo storico della chiesa Ignaz von Döllinger (1799-1890, teologo cattolico tedesco, foto), History of the Sects, riferisce che in Boemia i Valdesi non celebravano le feste della Vergine e degli apostoli, eccetto il giorno del Signore. Non pochi furono coloro che celebravano il sabato assieme agli Ebrei.
Queste evidenze da parte di fonti primarie mostrano chiaramente che l’osservanza del sabato era praticata da un buon segmento dei Valdesi, che continuò fino al 15º secolo. Confermano la validità del racconto reso nel libro Il Gran Conflitto quanto all’osservanza del sabato tra i primi Valdesi
Cosa ha provocato l’abbandono del sabato da parte dei Valdesi del Norditalia? La risposta risale al tempo della Riforma. Nel 1532, durante un’assemblea nella valle di Angrogna tra i Valdesi e i rappresentanti della Riforma francese, la maggioranza votò di aggregarsi alla Riforma francese.
Di conseguenza, cessarono di formare i loro predicatori itineranti o “barbi” nella Scuola dei barbi a Prà del Torno e mandarono, invece, i candidati al pastorato di Ginevra, in Svizzera, per essere educati da Giovanni Calvino e i suoi associati. Calvino credeva che il sabato conservasse un significato spirituale, ma che il settimo giorno letterale non fosse altro che una legge cerimoniale e un’ombra. Fondò la sua opinione sugli stessi passaggi scritturali che gli inquisitori usarono contro i Valdesi. I pastori della nuova generazione educati da Calvino non insegnavano più il sabato come riposo del settimo giorno della settimana, ma piuttosto la domenica.
Queste significative scoperte circa l’osservanza del sabato tra i Valdesi ci invitano a concentrare maggiormente le ricerche nei manoscritti degli anni anteriori il 12º secolo, poiché potrebbero portare alla luce ulteriori prove dell’osservanza del sabato tra i primi protestanti in Italia e Francia.
FINE articolo di Gerard Damsteegt
ITALIANO (Traduzione)
INGLESE
@ Pierluigi Luisetti (aggiornato 6-10-2023)