LA STORIA DEL PASTORE WALTER SCHUBERT (1896-1980)

P. Luisetti ■ Nelle mie ultime ricerche sono riuscito a mettere insieme ulteriore materiale su quest’uomo (predicava in tedesco, spagnolo, inglese) che non deve essere dimenticato per la grande opera che ha svolto. Ve lo faccio conoscere soprattutto come missionario-pioniere nell’America del Sud e innovatore di un nuovo metodo di predicazione e approccio tattico che si è rivelato nel corso degli anni corretto e potente. Come evangelista e amministratore ha operato in Argentina per 17 anni; in Cile per 16 anni; in Uruguay per 6 anni. Andò in pensione a Loma Linda (California) con sua moglie Amera nel settembre 1962.

Walter Schubert

Credo che anche queste informazioni che ho raccolto nel documento PDF “Missionari in Sudamerica”, scaricabile sotto, siano di grande valore per tutti, anche se non sono esaustive.

Segue la traduzione del capitolo 11 del libro di Daniel Oscar Plenc, dal titolo: Misioneros en Sudamérica. Il prologo è di Edgardo Daniel Iuorno.

Prologo: Walter Schubert sviluppò nuove tecniche di predicazione che rivoluzionarono l’evangelizzazione nella Divisione Sudamericana e Interamericana. Il suo metodo viene anche chiamato scuola di evangelizzazione bipolare o integrata.

Dagli albori della sua organizzazione amministrativa, l’Avventismo fu capace di impostare una potente e rilevante azione di predicazione attorno a un messaggio controverso e impopolare. Le caratteristiche distintive di quella singolare evangelizzazione erano la presentazione di un bestiario o di imperi che si succedevano nella storia dal punto di vista profetico. C’erano i dibattiti dottrinali con i rappresentanti di altre denominazioni a difesa dei pilastri avventisti della fede, come la validità della legge divina, il riposo del sabato, la non immortalità dell’anima e la presentazione delle guerre nel mondo come segni della prossima venuta di Cristo.

In quella forma, l’approccio storicistico permise di conquistare le masse popolari, malgrado gli studiosi protestanti ne avessero rifiutato l’utilizzo. La presenza avventista nel contesto protestante nordamericano riuscì a consolidarsi, guadagnandosi il rispetto di altri esponenti ecclesiastici per la solidità dottrinale e biblica dei suoi predicatori. Quell’epoca fu vissuta e sostenuta dalla denominazione avventista come una rivendicazione di premillenarismo in un mare di idee di carattere postmillenarista.

Tuttavia, questo stile di evangelizzazione, sebbene efficace, fu criticato come arido, conflittuale e sensazionale. Non tutti i predicatori trovarono l’equilibrio dimostrato da William W. Simpson (1872-1907), indicato da Ellen White come un modello da seguire. Le carenze rilevate furono man mano corrette non senza difficoltà, sebbene le modifiche apportate non avessero intaccato la sostanza peculiare dell’evangelizzazione profetica-dottrinale della nostra chiesa. L’audace protagonista dietro questo processo, fu Walter Schubert (foto sopra).

Quel formato evangelistico consolidato, progettato per un pubblico protestante e dotato di alcuni suoi difetti di fondo, si incominciò a esportarlo in altre parti del mondo attraverso dei missionari d’oltremare (Europa, Africa, Asia). Tuttavia, il contesto sudamericano era completamente diverso, essendo di tradizione cattolica. Le difficoltà dovevano essere riconosciute e poi superate con una nuova configurazione che adattassero il messaggio avventista alla realtà latinoamericana. Questo è ciò di cui tratteranno le pagine del Dr. Daniel Oscar Plenc che seguiranno.

Tra i numerosi immigrati tedeschi che diedero un impulso all’opera avventista, forse nessun altro influenzò il destino della predicazione in Sudamerica come lo fece il pastore Walter Schubert. Sebbene fosse figlio di genitori talentuosi ed eccezionali, pochi vedevano in Walter delle doti particolari, finché provvidenzialmente si fece strada nella mietitura di anime, mostrando dall’inizio qualità eccezionali che lo portarono a responsabilità sempre maggiori.

Schubert lasciò dietro di sé qualcosa di più di una moltitudine di convertiti: lasciò un gran numero di predicatori, essendo colui che diffuse in tutto il continente sudamericano, a macchia d’olio, gli elementi che permisero un’esplosione di crescita in ogni paese della Divisione.

Walter Schubert fu uno dei più eminenti evangelisti della storia avventista. Questa distinzione è dovuta alle sue brillanti idee innovative e alla sua forza pionieristica. Segnò l’inizio di una nuova era nell’evangelizzazione in Sudamerica, Interamerica e oltre, poiché adattò il messaggio avventista alla cultura delle nazioni cattoliche dell’America Latina. CONTINUA… (leggere offline il seguito, dopo avere scaricato sotto).


Dal 07 aprile in poi il medesimo PDF è scaricabile in spagnolo.

Nel 1959, anche la cattolica Italia ha avuto l’onore di accogliere Walter Schubert come ospite d’onore e conferenziere per un periodo di tre mesi per svolgere il suo programma evangelistico nelle due città di Milano e Torino. Una ventina di pastori avventisti italiani, assieme ad altri laboriosi membri laici vennero in suo sostegno per organizzare il tutto. L’interessante relazione si può scaricare a questo link QUI.

© Pierluigi Luisetti