Domanda capitale: Se alcune affermazioni scientifiche non riposassero su prove attendibili, cosa si dovrebbe fare? Bisogna assolutamente tornare alla Bibbia e accettare il suo messaggio!

P. Luisetti / Da decenni Rimini è diventata la Mecca italiana per questo tipo di convegni ad alto livello scientifico. Il tema della conferenza era improntato sul motto “Il fascino della ricerca: dal particolare al tutto”. In quella circostanza il saluto introduttivo venne dato ai tre ospiti convenuti da Marco Bersanelli, docente di astrofisica all’Università degli Studi di Milano (terzo da sinistra).

Mi sono grandemente meravigliato nell’udire che le sue primissime parole rivolte agli ascoltatori presenti erano state scritte qualche giorno prima da papa Francesco nel suo messaggio indirizzato per l’occasione agli scienziati: “Sforzatevi innanzitutto a non perdere il contatto con la realtà. Anzi, ad essere amanti della realtà”. Non doveva essere questo un appuntamento basato solo sulle scoperte scientifiche? Comunque siano state le ragioni che abbiano motivato il Bersanelli a pronunciare questo richiamo papale, l’omaggio era decisamente fuori luogo!

«Il paleo-antropologo Yves Coppens (1934-2022), l’uomo che detiene il record mondiale di ominidi scoperti ai quali ha dato loro il nome, afferma: “La vita si è sviluppata sulla terra quattro miliardi di anni fa, i mammiferi 200 milioni di anni fa, i primati 70 milioni, gli uomini 3 milioni soltanto. Ogni passaggio di questa storia mi sorprende. Da piccolo la mia curiosità era dettata di diventare uno scienziato e fare scoperte importanti, meravigliose: oggi è cambiata e pur non essendo io un filosofo, la maturità mi obbliga a farmi domande profonde sull’origine della vita e dell’uomo”.»([1])

Chi volesse seguire come si è svolta la suddetta conferenza consiglio di collegarsi alla videoregistrazione cliccando al 49mo minuto della registrazione. Clicca QUI.

Coppens prende la parola per la seconda volta e parla per 12 minuti senza interruzione (ottima la traduzione). Cliccandoci sopra viene scavalcato tutto il resto che lo precede, portandoci subito al punto iniziale del suo discorso (purtroppo 5 brevi secondi sono dedicati alla pubblicità forzata). Cosa abbia detto ci interessa di sapere.

Il fascino della ricerca (estratto di 12 minuti).

Per comodità vostra ho preparato anche la traccia audio del suo discorso in MP3 (2,8 MB, 12 min). Ascoltatela attentamente! Vi aiuterà ad aprire gli occhi su quale fragile base opera la scienza per spiegare le origini dell’uomo e il suo futuro. Basandosi sulla teoria dell’evoluzione di Darwin, Yves Coppens (1934-1922) intraprese l’immane sforzo di convincere gli uditori spiegando le “recentissime” origini dell’uomo pensante. Ci sarà riuscito? Noi come cristiani creazionisti, propensi a dare gloria al Dio creatore dell’universo, non abbiamo bisogno di queste fragili stampelle.

Non finirò mai di stupirmi come la scrittrice americana Ellen White (1827-1915) potesse avere nozioni e conoscenze non solo sul versante biblico-storico e dottrinale cristiano, ma anche in campi della geologia, biologia, alimentazione, medicina, educazione, tanto per elencarne qualcuno. La scrittrice cristiana, non essendo stata una scienziata, non si è però mai tirata indietro dal riconoscere le scoperte scientifiche interpretate correttamente, anzi, ha incoraggiato tutti ad accettarle nella misura che esse non ci allontanino dal Creatore e dal suo piano di redenzione. Quindi, un punto di vista positivo, di rispetto, senza alcuna sovrapposizione ma integrazione armoniosa dei due campi di studio: scienza e fede.

«Anche lo studio delle scienze può rivelare il Creatore. Tutta la vera scienza non è che un’interpretazione di ciò che Dio ha scritto nel mondo materiale. Essa, attraverso la ricerca, scopre nuove prove della saggezza e della potenza di Dio. Se ben compresi, sia il libro della natura sia le Scritture ci fanno conoscere il Creatore attraverso gli insegnamenti delle sagge e benefiche leggi attraverso cui Dio opera».
Ellen White, Patriarchi e profeti, cap. 58.

«Si è creduto che la geologia contraddicesse l’interpretazione letterale del racconto mosaico della creazione, e si è preteso che ci siano voluti milioni di anni per l’evoluzione della terra dal caos primitivo. Per mettere la Bibbia d’accordo con questa presunta rivelazione della scienza, i giorni della creazione sono stati ipotizzati come lunghi periodi indefiniti, che coprono migliaia, o perfino milioni di anni. Tale conclusione è del tutto fuori posto, perché il racconto biblico è in armonia con se stesso e con l’insegnamento della natura». Ellen White, Princìpi di educazione cristiana, cap. 14.

È una cosa meravigliosa leggere i suoi scritti. Ella, pur trattando argomenti così elevati e difficili, fa uso di un linguaggio facile e diretto, risvegliando nel lettore le più vive emozioni della mente. Maggior ragione per me farli conoscere attraverso le mie modeste esposizioni.

Clifford Goldstein, il noto studioso della Bibbia avventista, in un suo recente articolo in inglese su Adventist Review intitolato “Le finzioni della scienza”, conclude con questo commento:

«In verità, anche se ci sono degli scienziati onesti che lavorano duramente, che sono collocati al di fuori di queste [scorrette] caratteristiche, esistono molti altri scienziati che non lo sono altrettanto. Pur sapendo questo, è quasi impossibile avvertire dove stia la differenza tra i due gruppi. Qui abbiamo ancora un’altra ragione per non cadere negli eccessi propagandati dallo scientismo, specialmente quando un suo proclamo contraddice qualsiasi ragionevole lettura della Parola di Dio».


© Pierluigi Luisetti

([1]) La citazione è tratta da un articolo del settimanale cattolico Tempi, agosto 2014 (dal 2018 diventato mensile). Coppens è deceduto nel giugno del 2022, all’età di quasi 88 anni.