PREMESSA del compilatore

Affinché il lettore possa orientarsi liberamente senza preconcetti, premetto queste poche parole: Il leale discorso di protesta del vescovo Strossmayer è molto probabilmente un falso, attribuito a un ex monaco messicano di nome José Augustin de Escudéro, che in seguito divenne protestante. Le reali motivazioni che portarono questo abile falsario a farsi coinvolgere in questa controversa vicenda sono ampiamente rese note sul web. Circa la retrospettiva dei fatti accaduti, alcuni li ho potuto parzialmente verificare durante la mia ricerca. Non entrerò nel dettaglio di questi fatti perché questa non è la sede per fare un’analisi approfondita o dare un giudizio personale.
Tutti i riferimenti che riguardano il vescovo Strossmayer sono stati pubblicati all’interno di pubblicazioni di stampo cattolico, come documenti diocesani locali, articoli di giornale, libri, saggi e tesi di dottorato; tutto questo materiale di riferimento può essere facilmente trovato su Internet. Ciò permetterà a chiunque di sottoporlo ad un sobrio esame e valutarlo.
Sappiamo con certezza che il Stroßmayer fu un accanito oppositore del dogma dell’infallibilità papale al Concilio romano. Le opinioni di questo principe della chiesa suscitarono allora un enorme scalpore, soprattutto nel collegio dei gesuiti convocati per il voto. Sebbene gli storici e gli studiosi che hanno studiato questo fenomeno discorsivo del vescovo nel Concilio non abbiano ancora dato una risposta
chiara e definitiva, la questione rimane ancora aperta quanto sia effettivamente vero riguardo all’intera faccenda. D’altronde, — vero o falso — nessuno può negare che gli avvenimenti storici elementari che Strossmayer espose con esemplare forza nel discorso tenuto siano decisamente preziose perle a favore della verità! Ovviamente, dopo averlo letto ogni lettore ha il diritto di avere la propria opinione.


CONCILIO VATICANO I (8 dicembre 1869-18 luglio 1870)

Il Concilio si tenne nella basilica di San Pietro a Roma. Nel corso dei lavori si sancì il dogma universale dell’infallibilità del pontefice in materia di fede e di costume. Indetto con la lettera apostolica Aeterni Patris e aperto solennemente in Roma nel dicembre 1869, si chiuse nel luglio dell’anno successivo, due mesi prima della breccia di porta Pia. L’aula conciliare, nella basilica di San Pietro, fu la navata destra della croce. Alle sedute assistettero circa settecento padri, segretario e coordinatore fu l’insigne canonista austriaco monsignor Josef Fessler. Il dogma non passò senza contrasti. Il seguente discorso venne pronunciato in un eccellente latino nel 1870 durante il Concilio Vaticano I dal vescovo croato Josip Juraj Strossmayer, deciso oppositore all’investitura di Pietro da parte di Cristo e della conseguente infallibilità delle decisioni papali. La costituzione dogmatica Pastor Aeternus fu letta il 18 luglio 1870 e si procedette alla votazione. Su 535 vescovi presenti, 533 dettero la loro approvazione.

Intanto gli eventi precipitarono: il 20 settembre 1870, le truppe del Regno d’Italia aprirono un varco a Porta Pia e occuparono Roma. Si concludevano così oltre 1000 anni di storia e cessava il potere temporale dei papi. Il concilio veniva sospeso a tempo indeterminato.

In alcune parti il testo da trascrivere l’ho restituito consono all’attuale italiano. La fonte del libretto è intitolata: PAPA E VANGELO, Discorso di un vescovo nel Concilio Vaticano. Roma, Tipografia Lombarda, 1871.

© Pierluigi Luisetti, 17-09-2023