Critica alla nuova piaga nel firmamento cattolico: il settimanale Maria con te.
Di P. Luisetti. / Dobbiamo prendere atto e riconoscere con quale sorprendente malleabilità e capacità di adattamento la Chiesa cattolica agisce. Le sue antenne alzate sono sempre volte a percepire i segnali di religiosità popolare che vengono dal ceto basso, ma sa cogliere anche quelli più colti provenienti dal variegato mondo di cultura e dello spettacolo che sono sponsorizzati dalle televisioni di casa nostra in Italia. La sua caratteristica peculiare è quella del camaleonte, un bellissimo rettile squamato che sa adattare le sue sembianze al colore dell’ambiente in cui ama muoversi. A volte il grazioso animaletto lo fa per mostrare il suo stato di forte eccitazione durante uno scontro, mentre altre volte lo fa per mimetizzarsi durante una fase di pericolo da parte di qualche predatore che lo desidera come pasto.
Fa parte della politica della Chiesa cattolica assumere l’aspetto che meglio si adatta all’attuazione dei suoi obiettivi. Senza dubbio, il principale interesse è volto alla conquista di anime per godere gloria e fama sulla terra. Il nuovo settimanale cattolico dell’editoria San Paolo Maria con te, è il primo periodico completamente mariano apparso il mese di maggio 2018. La prima pubblicazione coincise con il mese consacrato alla Madonna in modo che il periodico potesse entrare massicciamente nelle case di tutti gli italiani come da programma di redazione.
Chi altro più di Maria, la madre di Gesù, quale presunta e acclamata dispensatrice di grazie, potrebbe svolgere al meglio questo ruolo di conquistatrice di nuove anime? All’unanimità la Madonna è ritenuta l’emblema ideale, la chiave passe-partout per aprire le coscienze e i cuori dei credenti, ma non solo di questi. Il dogma papale di Pio XII proclamato nell’anno 1950 è stato definito in questi termini: “Dopo avere terminato il corso della vita terrena, … Maria fu assunta in cielo con anima e corpo”. Da quel luogo celeste, la Regina, la madre e Signora dell’Universo sarebbe stata in grado — in virtù della sua elezione divina — di aiutare chiunque la invocasse per qualsiasi bisogno (il giornalista Massimo Giletti, il noto cantante Al Bano ne sono pienamente convinti). Tra i personaggi noti ci sono anche Michelle Hunziker, Lorena Bianchetti e cento altri nomi alla ribalta che la testimoniano con favore nelle interviste rilasciate al nuovo giornale mariano.
Le critiche protestanti al cattolicesimo mariano sono note e depositate da tempo remoto in molti libri e saggi. Nutro speranza che questo mio scritto possa aprire la mente e il cuore di qualcuno che, nell’esame delle mie poche argomentazioni, possa riconoscere come la vera figura storica di Maria del Vangelo sia stata contraffatta con astuzia a danno di molti.
Maria di Nazareth nella Bibbia è un’altra
Nelle Sacre Scritture Maria è tutta un’altra figura. Lei è conosciuta prevalentemente per il suo lungo Magnificat (Luca 1:46-56), una bella preghiera di lode e ringraziamento al Signore, suo Salvatore: «E Maria disse: L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore, perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva. Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata, perché grandi cose ha fatte il Potente». …
Il suo primogenito Gesù, oramai cresciuto e riconosciuto dal popolo come un Rabbi (Maestro), un giorno si comportò in modo singolare, diverso da quello che ci è noto di sapere nei Vangeli. Dopo aver fatto una frusta di cordicelle, egli seppe usarla con vigore per farsi largo tra la gente accorsa nel tempio di Gerusalemme. Come si deve spiegare questo rigore verso i mercanti giunti sul luogo a svolgere la loro professione di routine per guadagnarsi la pagnotta quotidiana? Ovviamente, questo strano gesto di condanna non piacque a molti dei Giudei presenti di allora. Una tale reazione così violenta li lasciò sbigottiti al punto di chiedere al Maestro con quale autorità facesse quest’azione punitiva.
Ecco il racconto (Giovanni 2:13-17): «La Pasqua dei Giudei era vicina, e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio quelli che vendevano buoi, pecore, colombi, e i cambiavalute seduti. Fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal tempio, pecore e buoi; sparpagliò il denaro dei cambiavalute, rovesciò le tavole, e a quelli che vendevano i colombi disse: «Portate via di qui queste cose; smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato». E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi consuma» (Salmo 69:9).
Per la Chiesa il ritorno alle fonti bibliche è un’utopia!
Queste parole severe di Gesù “smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato”, mi sembra di udirle tutt’oggi accompagnate dalla sua forte indignazione per l’oltraggio e la meschinità dello scenario che vide attorno a sé. Come c’erano la corruzione e il mercimonio nella religione ebraica a quei tempi, gli stessi sono sempre in corso anche oggi in vari luoghi, non meravigliamoci!
Non mi sorprende affatto questa reazione di santa indignazione del Cristo nel tempio con il “frustino” in mano perché è pure supportata dalle parole profetiche dell’apostolo San Giovanni quando presenta Cristo come futuro Giudice dei popoli: «Ecco, sto per venire e con me avrò la ricompensa da dare a ciascuno secondo le sue opere» (Apocalisse 22:12).
Anche l’apostolo San Paolo, scrivendo al suo collaboratore Timoteo, ci mette in guardia con queste parole: «Ora sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l’apparenza della pietà mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche da costoro allontanati! (2 Timoteo 3:1-5)
Attraverso i presunti miracoli di apparizione a Fatima, Lourdes, Oropa, Medjugorje e altri innumerevoli santuari (1539 solo in Italia) il culto, la “devozione” a Maria sono accresciuti assai. La Chiesa cattolica, mediante la pubblicazione di Maria con te ha allargato massicciamente il fantastico mito attorno ad essa per fare moneta e per innalzare sé stessa. Un vero mercimonio in piena regola attuato attraverso il canale delle 28mila edicole sparse sul nostro territorio. Si sappia che “edicola” al tempo degli antichi romani era un tempietto che accoglieva una statuetta di una divinità o di un defunto.
Ci rendiamo conto quale brutta figura ci farebbe la Chiesa nell’ammettere l’infrazione portata avanti del primo e secondo comandamento della Legge divina che vietano categoricamente il culto delle cose e delle creature al di fuori del Signore Iddio, Creatore del cielo e della terra? (Cfr. Esodo 20:1-4).
Al contrario, essa cercherà in ogni maniera e in ogni circostanza a legittimare tutto quello che intraprende. La Chiesa insegna al popolo cristiano che essa non può errare. A questo fine si è autoproclamata infallibile nei punti di fede (Anno 1870, Concilio Vaticano I). La Chiesa, dopo avere presentato Maria come “il punto di arrivo di un complesso sistema di mediazione nel rapporto del credente con Dio; da parte protestante costituisce uno dei principali motivi di critica al culto cattolico, ritenuto superstizioso e idolatrico”. Cesare Milaneschi, prefazione a Quale Maria? di G. Marrazzo, 2003, ADV Firenze.
Fintanto che si continua ad utilizzare il Compendio e il Catechismo della Chiesa cattolica come fonte d’istruzione, poche certezze di fede saranno attualizzate nelle coscienze dei loro fedeli. Bisogna ritornare agli insegnamenti della Bibbia, ricuperarli e ubbidire alle sue sante direttive: «Alla legge! Alla testimonianza!» Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora! (Isaia 8:20). Ma chi vorrà ascoltare il chiaro ammonimento del profeta? Pochi, stranamente pochi…»
Nemmeno i ripetuti richiami del noto teologo cattolico svizzero prof. Hans Küng (Foto) sono valsi a produrre alcuna riforma nel clero. Nel seguito cercherò di illustrare come il racconto animato Fantasia, preso da me a sostegno come metafora, dimostri l’impossibilità della Chiesa di fare qualche passo indietro perché il disastro teologico è stato fatto da tempo remoto.
L’apprendista stregone (Der Zauberlehrling)
L’apprendista stregone è la famosa ballata tedesca scritta nel 1797 dal famoso poeta Johann Wolfgang Goethe. Walt Disney nel 1940 seppe trarre un divertentissimo film a colori dal titolo Fantasia. Nell’animazione “cartoons” basata sulla musica del francese Paul Dukas (1865-1935) c’è il maghetto (nelle vesti di Topolino scansafatiche) che, durante l’assenza del suo Maestro, si improvvisa a fare il mago per sottrarsi al suo compito assegnatogli di fare le pulizie nella casa. Che cosa s’inventa il giovane apprendista stregone? Con delle parole magiche dà ordine alla scopa di trasformarsi in un essere munito di braccia che possa svolgere la faticosa mansione di trasporto di acqua. La scopa ubbidisce al suo comando senza un attimo di tregua. Di conseguenza, la stanza è in poco tempo completamente allagata da far salire l’acqua fino alle scale. L’apprendista inesperto vorrebbe fermare l’andirivieni della scopa che sta provocando grossi danni, ma lui non si ricorda più la parola magica che dovrebbe frenare tale collasso. La situazione è sfuggita al suo controllo e non sa come porre rimedio. Cosa fare? Allora si mette a invocare – non Maria – ma il suo Maestro: «Maestro, ho svegliato degli spiriti che non so più dominare!» Il Maestro, tornato a casa, ha subito ragione del disastro causato dall’inesperienza del piccolo mago e rimette a posto la situazione.
Abbiamo visto che l’apprendista stregone ha grandemente “pasticciato nei suoi doveri di casa” assegnatigli dal Padrone (Cfr. la parabola del servitore infedele in Matteo 24:45-51). Similmente, la figura di Maria che scaturisce dalla propaganda cattolica non è stata solo pasticciata, ma totalmente contraffatta perché non ha più niente in comune con quella biblica. Gesù ordina ancora oggi: «Portate via di qui queste cose; smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato».
A conclusione delle mie brevi considerazioni posso affermare che il settimanale Maria con te è un ulteriore tassello di autoglorificazione aggiunto alla torre di Babele che già anticamente volevasi far salire sempre più in alto (Genesi 11:4): «Poi dissero: “Venite. costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo; acquistiamoci fama, affinché non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra».
Quindi, che dobbiamo fare? Abbandoniamo le lusinghe degli uomini con i loro vani ragionamenti (Romani 1:20) e innalziamo il Cristo che è il solo degno di adorazione e preghiera.
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© Pierluigi Luisetti (rivisitazione di La frusta di Gesù, pubblicato già nel 2018).